mario perrotta
Attore, drammaturgo, regista teatrale e scrittore, Mario Perrotta è una delle voci di spicco della nuova drammaturgia italiana. Un teatro, il suo, che è riduttivo definire “di narrazione”, ma che è piuttosto un racconto corale animato da molte voci, autentiche e fantastiche, vere e verosimili, fra le quali si nasconde la traccia autobiografica dell’artista.
Vincitore nel 2008 del Premio Città del Diario, assegnato in precedenza a Marco Paolini, Ascanio Celestini e Rita Borsellino, grazie al progetto Cìncali, che racconta la Puglia, terra natale di Perrotta, a partire dalla raccolta delle testimonianze orali degli ex-migranti salentini e più in generale italiani del dopoguerra. Nel 2009 con Odissea è invece finalista al Premio Ubu come miglior attore e riceve il Premio Hystrio alla Drammaturgia per il suo lavoro di riscrittura, che rinnova il fascino del poema omerico, portandolo vicino a noi in una lingua densa di umori. Un percorso artistico che l’ha portato nel 2009 a dare avvio al progetto Trilogia sull’individuo sociale, rilettura di tre classici di Moliére (Il Misantropo), Aristofane (I Cavalieri), e per ultimo, Flaubert (Bouvard et Péuchet), nella convinzione che si tratti di testi che parlano “talmente ferocemente del presente che non c’era bisogno di scriverne di nuovi. Semmai è molto interessante tradurli: due volte. La prima in senso letterale e la seconda in senso teatrale cioè, farli diventare atto scenico”.
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